LORENZOSPEED* interviews CHiARA RiZZi

LORENZOSPEED* intervista CHiARA RiZZi in arte Clearance Wildwater

1 ) Da dove nasce il nome della Tua attività ?

Attualmente stiamo cercando un nuovo nome. Il nome della vecchia idea è Inkedmuscles tattoo and fitness.

L’idea è di creare qualcosa di particolare… che possa rimanere nella testa dei clienti per giorni e giorni.

 

 

2 ) Qual è stato lo spunto per aprire l’attività ?

Ehm… da dove inizio ? Non vorrei dare una risposta impersonale e spiccia. L’idea è nata dal fatto che volevo aprire uno studio mio, con le mie regole. Negli anni sono stata molto sfortunata, sia con i collaboratori esterni che interni. Quando stavamo per iniziare un nuovo grande progetto, la sfortuna si è accanita su di me ed il mio compagno. Nel luglio 2018 è venuto a mancare mio padre per angiosarcoma. E a novembre dello stesso anno ho appreso anch’io di avere un tumore e di essere molto grave. Il 2019 quindi è stato un anno decisamente complicato.  Quest’anno siamo tutti coinvolti dal coronavirus, che però non mi abbatte. Ho più tempo per le nuove idee, e per le strategie di mercato, senza farci mancare ulteriori sorprese… Quindi posso dire che i miei primi 42 anni di vita chiudono un ciclo. Il 2020 ne sta inaugurando uno di nuovo, e sarà il primo di tanti anni… straordinari.

 

 

La base

3 ) Quali sono gli ingredienti basilari, secondo Te, per fare funzionare al meglio la Tua attività ?

I pilastri sono sicuramente la fedeltà, il rispetto, la forza di volontà e l’onore. Poi ci sono anche la lealtà, la dignità e la determinazione, che è la base del nostro modus operandi.

Poi ovviamente olio di gomito. Nel mio studio ci si ‘spacca’ di lavoro, quindi se lavori bene, sei sicuro che starai sempre al meglio. Se scendi a compromessi, poi devi farti comandare. Qui nessuno comanda, ma bensì ognuno porta la propria idea. È un laboratorio, e come in ogni laboratorio qui si sperimenta; che siano tatuaggi, dipinti, sculture, musica, installazioni, letteratura, e molto altro ancora. Tutto ciò che riguarda l’arte a noi interessa, perché interessa anche ai nostri clienti, che si fidano di noi.

 

 

4 ) Qual è, se vuoi dircela, la qualità migliore della Tua attività, e cosa Ti piace di + nel gestirla ?

Anche se molti non capiscono la mia attività, io amo il mio lavoro… probabilmente è anche per questo che lo amo, in quanto serve a fare una vita serena con la mia famiglia. Inoltre, grazie all’arte, puoi fare del bene alle persone, e cambiare anche il loro punto di vista. Ed inoltre puoi aiutare le persone a sorridere.

Qui da noi i clienti si trovano bene da noi, perché sono trattati in modo semplice e genuino. Qui trovano sorrisi, serenità, si sentono a proprio agio, e possono trascorrere del tempo magari acquistando un quadro o valutando una scultura. Inoltre possono fare un tatuaggio, programmando una mostra, o anche ascoltando buona musica, leggendo un libro, disegnando o scrivendo. C’è anche la possibilità di seguire interessanti e curiosi workshop, e molto altro ancora.

 

 

Profession

5 ) Cosa Ti piace maggiormente della Tua professione ?

L’artista lavora sempre, anche quando dorme praticamente… se ha un’idea durante un sogno, ti sveglia e lo annoti in un taccuino.

La cosa che mi piace maggiormente del mio lavoro sono i sorrisi commossi dei clienti, che increduli guardano il dipinto, la scultura, la fotografia, il tatuaggio o le poesie che ho creato, e magari mi dicono che ho addirittura superato le loro aspettative.

Praticamente non lavoro solo per la retribuzione economica. Prima di questa c’è la soddisfazione di sentirsi apprezzati pienamente dai clienti, che col tempo diventano amici.

Quindi lavoro perché voglio essere ricordata come una gran lavoratrice, perché appunto anche noi artisti possiamo essere dei gran lavoratori. Voglio inoltre che la gente si ricordi di me nei miei tatuaggi, nei miei dipinti, nelle mie installazioni e nei miei scritti. Questo vale anche per la mia collaboratrice, che voglio sia ricordata per gli stessi motivi.

E poi è giusto che io dia il buon esempio a mia figlia, in modo da realizzare un nostro mondo di piccole, grandi, continue ed utili novità.

Poi ci sono anche dei lati meno positivi di tutto questo, come ad esempio il fatto che la professione di editor, artista, ricercatrice, è un lavoro molto faticoso e dispendioso. Putroppo il 99 % delle persone non lo considera un lavoro, ma solo un hobby. Ed inoltre c’è ancora moltissima discriminazione verso il genere femminile.

La maggior parte delle persone lavora per vivere, e quindi per loro il lavoro è fatica mentale, stress. Qui da noi invece no, nel nostro laboratorio noi viviamo per lavorare, perché, amando il nostro lavoro, lo abbiamo sempre in testa. Perché noi, adorando il nostro essere ed il nostro mestiere, anche se lavoriamo tutti i giorni, andiamo a casa stanchi ma sempre felici del nostro operato. E così facendo ci sembrerà di non aver lavorato poi così tanto.

 

 

La storia

6 )  Descrivi ai lettori la Vostra storia.

Sei fortunato, questa è l’ultima volta che racconto un riassunto della mia storia… sì, la mia, quella di questa signora di quasi 43 anni con una figlia di 13, un rottweiler e 4 gatti ( attualmente ).

La storia praticamente inizia nel 1994. Avevo 17 anni e frequentavo il corso di scultura al Selvatico, che all’epoca era istituto statale d’arte. Lì si imparava il mestiere di artigiano, che poi diventa artista e sarà ricordato per anni ed anni… Come quasi tutti, da giovane ho fatto molti lavori. La cosiddetta ‘gavetta’ di una volta. La mia famiglia era felice, ma non benestante. Tornando indietro di qualche anno, a 14 anni ho cominciato a lavorare ‘sotto padrone’ in qualità di garzone in un cantiere edile. Aiutavo mio nonno ad aggiustare le macchine tipografiche. Praticamente entravo nelle grandi rotative e sistemavo o cambiavo i piccoli pezzi. Ho lavorato per tanti anni come barmades in club, discoteche e locali dove facevano concerti. In contemporanea facevo le pulizie nelle sedi della Banca Intesa a Perugia. Nella città umbra ho frequentato 3 anni di Accademia di Belle Arti. In realtà non ho preso la laurea per divergenze con l’assistente del rettore. In compenso, mentre studiavo all’accademia, vinsi un concorso per un posto di bidella, quindi durante il 2° e 3° anno studiai e lavorai nella stessa location. Nel 2000, dopo aver disegnato molto per alcuni studi di tatuaggi, finalmente potei entrare a fare la gavetta come tatuatrice e nel 2001 aprii la mia partita iva in arti applicate, letterarie e storia, e quindi inizia ufficialmente anch’io a tatuare.

Mi ha insegnato molto, in particolare, un maestro. Avevamo però idee diverse, regole differenti e differenti modalità di rispetto, anche se in alcune cose gli dò ragione. Come dicevo ho tatuato per diversi studi sparsi per l’Italia fino al 2010. In quell’anno creai una società con altre due persone e fondammo il Venezia Ink, a campo San Barnaba, nella città più bella del mondo, quella lagunare appunto. Da qui è iniziato questo decennio ( 2010 – 2020 ) dove purtroppo ho dato fiducia a persone che, invece di portare beneficio, frutto e grandi cose, hanno approfittato della mia buona fede facendo solo i propri miseri interessi. Nel 2011 quindi mi sono tolta dalla società. Nel 2012 ho aperto il mio studio a Padova : Il Laboratorio Artistico Kiaverossa tattoo & piercing Lab, nel quartiere di Mortise. Iniziai da sola, con una amica ( che per fortuna rimane amica fino a oggi ). Nel 2014 ci fu un anno critico, per poi risalire alla grande nel 2015, mentre nel 2016 sono stata ancora ingenua a fidarmi di una collaboratrice ingrata e ladra. Nel frattempo io ed il mio compagno abbiamo fondato Inked muscles Tattoo & Fitness Body & Soul. Questo era un progetto legato dal presupposto di dare benefici alle persone, grazie ad attività che uniscono arte, cura del corpo, cura di ciò che è dentro al corpo, per la mente ed anche per l’anima. Uno studio dove poter trovare insieme al proprio tatuatore anche un personal trainer, un nutrizionista, un medico dello sport, un dermatologo, ecc. Anche questa mia idea partì nel modo migliore. Ma a Settembre del 2017 il mio compagno ha avuto tanti problemi tanto che abbiamo dovuto chiudere. Ci siamo quindi ridimensionati in uno studio più piccolo dove siamo ripartiti. Sempre Inked Muscles, sempre stesse modalità, ma basandoci solo su di noi e sulle conoscenze acquisite. Nel Gennaio 2018 purtroppo, come dicevo prima, mio padre fu ricoverato in ospedale per angiosarcoma. Nei mesi seguenti, sono stata concentrata nel dargli pace e serenità, per lasciarlo ‘andare’ con meno sofferenza possibile. Quindi nella prima parte del 2018 abbiamo messo da parte la “carriera”, sia lavorativa che sportiva, per stare accanto a lui fino alla sua dipartita, il 4 luglio. Il mese successivo, ad Agosto, tornammo a lavorare, io in studio ed il mio compagno come contractor. Lo studio però faceva fatica a ripartire, e a novembre dello stesso anno ho scoperto di avere un tumore all’utero. Mi hanno dato 6 mesi di vita. Da novembre 2018 ad oggi sono successe molte altre cose.

Vi siete quindi già sorbiti un riassunto dei miei primi 41 anni di vita… e la quarantena per coronavirus è solo la ciliegina sulla torta. Nonostante questo non abbiamo mai abbassato la testa, non abbiamo smesso di lavorare. A settembre 2019 stavamo ricominciando a vivere con serenità, quando appunto a gennaio di quest’anno è apparso Covid-19, e a fine febbraio siamo entrati in quarantena. Una brusca frenata, che però ci sta dando la possibilità di lavorare quando vogliamo. Possiamo riposarci, dormire, leggere, imparare a cucinare, cucire, disegnare, scrivere… Ed anche pensare, sognare, ideare, leggere, studiare, informarci, comprendere ciò che non capiamo… Anche attraverso la quarantena, possiamo sviluppare delle idee luminose da mettere in pratica. A proposito, a Voi che state leggendo e volete appunto mettere in pratica delle idee… ma Vi manca lo spazio ? Quando sarà finita la quarantena e riapriremo il nostro studio ci farebbe piacere se venite a trovarci. Del resto, insieme è più bello creare, scrivere, lavorare, ed anche disegnare e discutere.

 

 

Future projects

7 ) Quali sono i Tuoi progetti futuri ?

Voglio guarire dal cancro, risollevarmi, ritornare forte e muscolosa come ero nel 2017. Vivere serenamente come una signora eclettica sull’onda favolosa che sto cavalcando dai 40 anni fino al più lontano possibile.

 

 

8 ) Quale messaggio vuoi lanciare ai Tuoi clienti ? Approfittane di questo spazio, che è anche l’ultima domanda.

Ciao ragazze e ragazzi. Noi vogliamo aprire lo studio il primo possibile, e per questo ci stiamo organizzando. Ci saranno molti cambiamenti ed anche miglioramenti. Noi abbiamo bisogno anche di Voi. Ricordatevi quindi che per noi non siete solo clienti, ma anzi siete tutti parte dello studio. Potete quindi esprimere i Vostri pensieri le Vostre idee. Le idee infatti sono preziose, quindi Voi dovete guardarVi, siete i nostri clienti… i migliori del mondo. Tutti insieme, quindi, continueremo a far sorridere sempre più persone speciali, le persone migliori dell’universo.

 

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Art will save us & Mixcloud

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Pubblicato da LORENZOSPEED

LORENZOSPEED* ha al suo attivo migliaia di programmi radiofonici, sia in web-radio che radio con ospiti anche di livello internazionale, ed ha suonato a migliaia di Eventi, in centinaia di club e locali, con Deejay di fama mondiale.

2 Risposte a “LORENZOSPEED* interviews CHiARA RiZZi”

  1. Ho incontrato la prima volta Chiara nel 2016.
    Mi ha colpito la cura certosina dei “dettagli”. Pare stupido ma non solo quelli del lavoro in se. Quelli sono parte del “pacchetto”…
    Le piccole cose che ti fanno capire la passione, il contatto empatico, l’ascolto, la continua ricerca, la voglia di regalare una emozione vera assieme ad un’opera che rimarrà indelebile sul corpo.

  2. Un’intervista che è un pugno allo stomaco. Per chi sa cosa vuol dire nella vita combattere contro la malattia, l’esempio di Chiara, in questo articolo è un inno alla speranza e al non mollare mai!
    Spero presto che questa situazione intorno a noi si normalizzi e mi possa far tatuare qualcosa anche io da lei! Vai Chiara, non mollare mai!!!

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